Descrizione
Nei primi 12 anni di vita del bambino il congedo parentale permette ai due genitori di usufruire di un periodo di astensione dal lavoro pari a 9 mesi senza la perdita dell’ impiego; tre mesi spettano al padre, tre alla madre e tre, invece, possono essere chiesti indifferentemente da uno dei due genitori.
È possibile usufruire fino a 10 mesi complessivi di congedo, che possono diventare 11 se il padre si astiene dal lavoro per almeno tre mesi; di questi mesi solo al massimo 9 sono indennizzati con un importo pari al 30 per cento dello stipendio medio.
Nel caso di genitore con reddito al di sotto di un determinato limite. l’indennizzo al 30 per cento viene erogato anche per gli altri mesi.
Se un genitore è solo o se gli è stato affidato il figlio in via esclusiva gli spettano tutti e 11 i mesi (di cui 9 con l’indennizzo pari al 30 per cento dello stipendio medio).
Il congedo parentale è una scelta facoltativa a differenza del congedo obbligatorio di maternità (o di paternità in alcuni casi).
Dal 2023, nel caso di genitori lavoratori dipendenti, la madre o il padre possono usufruire di un solo mese di congedo pagato all’80% della retribuzione ma solo se richiesto entro i primi sei anni di età del bambino; i restanti 8 mesi rimangono indennizzati al 30% della retribuzione.
Il congedo parentale è fruibile anche ad ore; nel caso di figlio adottato o dato in affido la soglia dei 12 anni viene conteggiata non dalla sua nascita ma dal suo ingresso in famiglia in questo caso però
i genitori possono usufruire del congedo solo se il bambino è ancora minorenne.
L’indennità, del 30 per cento, non spetta a genitori che hanno smesso di lavorare, lavorano a domicilio o sono lavoratori domestici.
Nel caso di lavoratori autonomi, che non hanno cioè una busta paga, l’indennità del 30 per cento viene calcolata sulla retribuzione convenzionale giornaliera che la legge stabilisce ogni anno per le varie categorie di lavoratori; può ricevere l’indennizzo soltanto chi effettivamente non lavora (e quindi non fattura) durante il periodo considerato.
Per gli autonomi, però, il congedo parentale è più breve e soggetto a più vincoli, per poter usufruire del congedo il genitore deve avere versato i contributi nel mese precedente alla richiesta.
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